Ceramiche
Le Ceramiche

Nel contesto delle collezioni della Fondazione d’Arco ha posto una notevolissima raccolta di ceramiche meritevole d’esser conosciuta dagli appassionati di questo settore artistico. Si tratta di un complesso piuttosto disomogeneo sotto l’aspetto tecnico (ceramiche graffite, maioliche, porcellane, terraglie) e storico (vi sono rappresentate produzioni d’ogni fabbrica e d’ogni epoca tra le più importanti) nato, più che da esigenze di collezionismo, dalle necessità d’uso e perciò frutto di scelte casuali e pratiche. Accanto ai grandi servizi da tavola in maiolica, degli Antonibon delle Nove di Bassano e della manifattura di Faenza, vi sono anche quelli in porcellana della produzione Ginori di fine Ottocento, vari esemplari di manifatture orientali, alcuni della manifattura lodigiana di Antonio Ferretti del secolo XVIII mentre altri rimandano ad officine pesaresi. Accanto a questi esemplari prestigiosi figurano anche testimonianze della grande tradizione ceramica mantovana, la lavorazione graffita dei secoli XV, XVI e XVII, ben rappresentata nel museo grazie ai numerosi reperti raccolti dalla marchesa d’Arco durante i lavori di sterro nella vicina zona occupata un tempo dallo scomparso convento di san Giovanni delle Carrette. Infine non si può negare che il valore della raccolta trovi il suo fulcro in due pezzi acquistati dai Gonzaga presso le più importanti botteghe del tempo, il boccale faentino con il simbolo del crogiolo e la coppa raffigurante “La pesca miracolosa” attribuibile alla cerchia di Nicola d’Urbino.
Nella scheda di ogni opera è riportata la sigla del compilatore (per le sigle vedi pagina "Progetto - Credits")