Gli Stemmi D'Arco

L’araldica è parte affascinante quanto significativa dell’universo dei simboli; in essa si affronta un autentico esame storico attraverso l’analisi di segni, figure, convenevoli partizioni che rimandano a tempi lontani, a leggende, ad infeudazioni, concessioni imperiali, dignità, imparentamenti che, nel loro complesso, concorrono a proiettare la famiglia che le insegne o stemmi innalza, in una dimensione particolare, in una sorta di casta, di recinto sacro, dove il rituale regna sovrano e dove il simbolo si carica di un’importanza che è pari a quella del suo detentore. Come dire che dove vi è lo stemma del Principe, la vi è il Principe stesso. Per questo l’araldica si costituisce a parte integrante, fondante e fondamentale della storia di una famiglia. Lo stemma dei d’Arco è rilevato in origine con la seguente blasonatura: d’oro a tre archi rovesciati d’azzurro (con le corde tese volte al basso), posti uno sull’altro. Andrà tuttavia sottolineato come vi sia prova di quanto lo stemma originario fosse anche così costituito: d’oro ad un arco in palo d’azzurro con la corda tesa volta a destra. E’ inoltre da rilevarsi come la colorazione dell’arco sia spesso proposta al naturale, ossia di un colore che si avvicina al marrone o al beige scuro. La proposizione dello stemma d’Arco nei secoli è oggetto di numerose mutazioni che possiamo, un poco sommariamente, riassumere in una iconografia che muta spesso in funzione della individuazione di rami minori oltre che per inquartamenti di prestigio ed acquisizioni di cimieri e corone che non permangono stabili nel tempo. La figura principale del blasone dei d’Arco è da individuarsi nell’arco, che si costituisce a stemma parlante, ossia allusivo, nei contenuti, al nome della famiglia stessa che lo innalza (arme agalmonica). Simboleggia “ozio virtuoso” rappresentando gli esercizi ai quali si concedevano i cavalieri in tempo di pace, ed “animo risoluto”, per la celerità con la quale il guerriero dispone il partire della freccia in esso incoccata. Procediamo allora ad un’analisi riassuntiva dei più significativi simboli araldici della famiglia, esaminando pezze e figure, inquartamenti e partizioni che svelano il comporsi dell’arme e le fasi di mutazione e relative brisure intervenute nei secoli.
Giancarlo Malacarne